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lunedì 17 agosto 2020

Annuncio delle nomination alla Medaglia di Giuseppe Mazzini 2020

I giochi che entrano in nomination per l'anno 2020 nella categoria Medaglia "Giuseppe Mazzini" sono:
  • Infinite Minutes (edito da Nessun Dove in collaborazione con Dreamlord Games) di Antonio Amato
Vogliamo cominciare con qualche segnale forte e intenso. Il primo è Infinite Minutes. Dove sta il colpo? Nel fatto che questo gioco è un così detto "chamber larp", ossia un gioco di ruolo dal vivo da camera. Non quindi uno dei più consueti giochi di ruolo o narrazione che di frequente vengono premiati e tenuti in considerazione (anche qui). Eppure l'autore siciliano, che si è affacciato di recente già con dei giochi molto belli come Alzh & Imer (su un tema delicatissimo che si intuisce dal titolo) e La spada e gli amori (sull'impianto di Archipelago, sulle ali dell'amor cortese e del ciclo bretone) confeziona un gioco bellissimo, degno dell'attenzione e del gioco da parte di tutti gli appassionati di gdr.
Infinite Minutes ci ha convinto per la profondità del tema, fantascientifico ma molto intimo e umanista, per la raffinatezza delle meccaniche, che sono curiose e atipiche per un gioco di ruolo live, quasi dissonanti durante la lettura, ma così calzanti e funzionali a gioco in corso. Riteniamo ci sia molta consapevolezza da parte di questo autore sui meccanismi fini che regolano l'arte del roleplay e questo gioco dimostra appieno tutto il suo talento e bravura.
Una missione per salvare la terra, prendendo con una astronave l'energia del sole direttamente dalla fonte, un viaggio lungo 12 anni, di sacrifici. Il sonno criogenico e i messaggi da casa, spesso ricchi di dramma e capaci di mettere in crisi anche il più duro e zelante. Un meccanismo narrativo che ricorda da vicino Interstellar. E la possibilità, da parte dell'equipaggio di gettare al vento la missione e usare l'energia del sole per rendere veloce il viaggio e tornare in tempo per rispondere ai contenuti dei messaggi.
Il fatto poi che l'edizione Nessun Dove/Dreamlord sia così bella, benfatta e di qualità, contano poco per questa menzione, ma dovrebbero valere molto per un potenziale compratore. Si ha la sensazione, fin dal tatto, di aver comprato qualcosa di prezioso.

Lo trovi qui: https://www.dreamlord.it/prodotto/infinite-minutes/
  • Kaiser 1451 (edito da Space Orange 42) di Helios Pu
Due anni fa celebravamo la vittoria di un esordiente Helios Pu, assieme a un team di autori da lui capeggiato con un gioco nuovo, non solo tutto italiano, ma che aveva una sua consistenza e un'originalità peculiare.
Al suo secondo gioco, stavolta da autore in solitario, a nostro parere Helios centra ancora il bersaglio, sebbene in un modo totalmente opposto: infatti, il suo Kaiser è un gioco che molto deve all'emulazione e reinterpretazione di altri giochi, come Monsegur 1244, Archipelago, Witch - la strada per Lindisfarne, Il gusto del delitto. Nulla di male, va detto, anzi è un piacere che possa nascere un gioco così funzionale reinterpretando quanto di buono già fatto da altri. Rende solo l'idea del punto di maturazione dell'autore. Se prima c'era talento originale, ora si affianca lo studio e consapevolezza.
Il gioco è bello, solido e affascinante. Tratta il tema della guerra sulle soglie del rinascimento, ma lo fa per farti riflettere sulla guerra, sulla sua insensatezza e brutalità e su quanto da soldato sei solo uno strumento da spremere e buttare.
Ti tira dentro con una forza enorme, con poche meccaniche giuste e affilate, uso delle carte, molto spazio alla narrazione e alle riflessioni intime, frasi rituali per spingere il racconto e indirizzare, dinamica di conflitto semplice e veloce. Forse l'unico appunto è che lo fa in modo un po' freddo e ne risulta un'esperienza molto bella dal punto di vista razionale, ma manca dello stesso calore emotivo che si sente proprio in quei giochi a cui Kaiser si ispira nelle meccaniche (citiamo proprio Witch e Montsegur).
L'edizione è particolare, perché si presenta in coppia con un altro gioco dell'autore (Fahrenheit 1451) che è un gioco di ruolo in solitaria (bello anche quello, sebbene l'abbiamo considerato inferiore a Kaiser e agli altri giochi qui citati e per questo non trovate in lista). Anzi, a detta dell'autore sembra che l'esistenza di Kaiser sia dovuta proprio alle riflessioni sorte attorno a Fahrenheit, in quanto gioco della storia che succedeva dall'altro versante.
Siamo contenti di aver potuto godere di due giochi (tre, con Fahrenheit) così affascinanti e speriamo che la bulimia di annunci di giochi che si susseguono sulla sua pagina (e collaborazioni con diverse case editrici) non siano l'anticamera per una riduzione della sua qualità. Sarebbe un peccato, perché anzi riteniamo che il suo meglio debba ancora venire.

Lo trovi qui: https://www.spaceorange42.com/it/helios-games/kaiser-1451
  • Son of the gods (edito da Vas Quas Editrice) di Giovanni Micolucci e Luca Cecchinelli
Giovanni Micolucci è un autore molto prolifico, capace di qualcosa come 6 o 7 pubblicazioni nell'arco di un anno.
Già presente lo scorso anno in questa lista, col suo molto bello Oscura Minaccia.
Non sempre la qualità dei suoi giochi è costante, talvolta ci sembra talvolta manchino un paio di riflessioni e qualche tassello non si incastri nel posto giusto, a volte è la spiegazione delle regole ad essere un po' oscura.
Ma ci sono casi, proprio come Son of the gods, che tutto gira per il meglio.
E un gioco di Vas Quas (l'etichetta editoriale indie di Giovanni) che gira per il meglio rappresenta quasi certamente uno dei migliori giochi scritti in Italia.
In coppia con Luca Cecchinelli, autore probabilmente al suo esordio, confeziona una tematica potente, un po' gradassa e audace: giocare storie di semidei nel loro percorso di "apoteosi" e durante il conflitto contro una minaccia al mondo umano.
Riprende e rielabora alcune meccaniche alla base di Oscura Minaccia, ma introduce tante novità, tutte peculiari e portanti per le tematiche del nuovo gioco. La parentela si sente, ma sono chiaramente due giochi diversi e indipendenti.
C'è una forte tensione per la narrazione, un circuito virtuoso tra storia e meccaniche, l'elemento di dramma e tensione tra la natura umana e quella divina, ma anche tra le paure che ti trasformano in un dio temuto e maligno o l'amore che ti trasforma in un dio amato e solare. Splendida dal punto di vista delle possibilità narrative in conflitto la meccanica dei sentieri.
Si vola molto alto, si abbattono gli dei e si compiono le famose 12 fatiche quasi con fin troppa facilità. Un gioco che merita di essere comprato da parte di chi apprezza questo tipo di giochi. E poi si giocano partite molto veloci!
I complimenti sono dovuti!

Lo trovi qui: http://quanteidee.blogspot.com/2020/05/son-of-gods-esempio-di-gioco-giovanni.html
  • 42 Guns (edito da Space Orange 42) di Iacopo Frigerio
Quest'anno siamo felici di annoverare anche un altro gioco edito da Space Orange 42, grazie al lavoro di Iacopo Frigerio. Un sistema asciutto e diretto, che per diretta esplicitazione dell'autore milanese nel testo deve "Fornire solo uno scheletro basilare che dia una struttura fissa solo per le parti più sensibili e funzionali all’esperienza di gioco". 42 Guns di sembra quasi più un esercizio di stile che un gioco completo vero e proprio ma nella sua essenzialità troviamo tutti gli elementi di un gioco molto ben fatto e dalle meccaniche quasi innovative.
Il gioco celebra in qualche maniera il mondo della Torre Nera, saga letteraria ad opera di Stephen King, e inscena personaggi a cavallo tra dei pistoleri western e cavalieri arturiani che sono impegnati in una cerca, come quella del graal, in un mondo in parte fantascientifico e in parte western.
Le meccaniche presentano una forte rielaborazione dei meccanismi comuni ai powered by the apocalypse ma ne rispetta i contenuti fondamentali nel mantenere un circolo virtuoso tra meccaniche e narrazione.
Il formato molto estremo, in pratica l'intero gioco sta tutto nelle pagine interne di un ipotetico schermo del master, lasciando alla parte esterna un unico ispirante lavoro grafico, lascia poco spazio alle indicazioni su come giocare, ma per chi ha confidenza col motore di gioco e le sue pratiche, riteniamo regali un'esperienza appagante e forse anche un po' eccentrica.
L'autore dimostra una competenza notevole, ma si auto costringe quasi a limitarsi in poco spazio, centellinando le parole.
Da menzionare l'interessante modo di togliere l'elemento dei dadi dal motore PbtA e sostituirlo con una versione a piazzamento risorse.
Non entra nel giudizio, ma abbiamo gradito molto gradito l'aspetto materico del gioco e siamo molto dispiaciuti degli errori di editing presenti, una cosa abbastanza sorprendente se si considera l'estrema esiguità delle regole. Speriamo in futuro di poterlo valutare su qualche progetto con un formato più regolare.



E ecco un altro segnale. Di quelli importanti.

Abbiamo sempre saputo che le categorie di premio avrebbero potuto talvolta prestare il fianco, con il loro voler incasellare qualcosa che nella realtà è molto più vario, vasto e graduale, alle difficoltà del sapere dove valutare un gioco. Ma non potevamo immaginare che un qualcosa di già molto eccentrico in sé, potesse rappresentare anche un valore qualitativo così alto da meritare una menzione speciale, o meglio un premio speciale ad esso dedicato.
Con piacere e un poco di sorpresa quindi, comunichiamo che in esclusiva per l'edizione 2020 ci siamo presi l'onore di istituire

la medaglia Giovine Italia 

allo scopo di celebrare:

Nemico dell'Oro
di
Chiara Locatelli

Il gioco, potremmo considerarlo tranquillamente un gioco di ruolo dal vivo da camera, ma così statico e semplice che potrebbe tranquillamente essere preso come un gioco di ruolo al tavolo di quelli più narrativi.
Viene presentato all'interno della raccolta 24 Game Poems edito da Nessun Dove (sempre in collaborazione con Dreamlord). I game poems, o poesie di ruolo nella traduzione italiana, sono brevi testi ognuno che introduce le regole specifiche per un tipo diverso di giochi di narrazione o di ruolo, dal vivo o da tavolo (spesso con sfumature così labili da rendere inutile anche la categorizzazione). Si tratta di fatto di una localizzazione di una raccolta dell'autore americano Marc Majcher. Ma Nessun Dove per la versione italiana presenta una novità, anzi due, ossia l'aggiunta di due ulteriori poesie di ruolo scritte da autori italiani, una di Oscar Biffi (molto carina anche la sua) e la qui premiata di Chiara Locatelli.
Abbiamo letto inoltre che questo gioco nasce come lavoro di tesi (o forse laboratorio per un esame), riguardante la cultura vichinga.
Ebbene abbiamo tutti, senza esclusione, amato il risultato finale. Con poche semplici regole, utili a creare due cicli narrativi legati ma storicamente separati da alcuni anni, la saga di un re guerriero e dei suoi migliori uomini, del loro ardore in battaglia, del loro amore per le feste e vanterie, dei dissidi, ascesa e caduta, memoria e oblio, oro e miseria.
Un gioco che è un punto di congiuntura con l'antropologia, alle radici della cultura umana, alle radici del giocare di ruolo stesso. L'amore del raccontare, l'importanza delle relazioni. Ma allo stesso tempo poche semplici rituali ci costringono gentilmente in una cultura specifica, coi suoi rituali.
Un gioco bello perché profondo, ma così apparentemente semplice da giocare da sembrare facile da scrivere. Ma non è vero, serve tanto studio per sublimare così una cultura e tanto talento per renderla con poche regole in sottrazione.
Lo spunto per un premio speciale ce l'ha dato il fatto che fosse difficile categorizzare il gioco (un singolo scenario italiano in una raccolta che è una localizzazione di un autore straniero, un singolo gioco brevissimo). Ma la verità è non ci siamo voluti perdere l'occasione di premiare un gioco così splendido senza perdere comunque l'occasione di premiare anche un lavoro italiano più "regolare", quando c'è così tanta qualità vorremmo poterli premiare tutti!
Complimenti a Chiara!

Lo trovi qui: https://www.dreamlord.it/prodotto/game-poems/

(N.d.C.: Riceverai il premio nei tempi formali in cui saranno sanciti anche gli altri vincitori. Stiamo ancora studiando le pratiche di annuncio per quest'anno)

Memento ludere semper

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